Passione Parquet

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posa parquet
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verniciatura parquet di rovere in sardegna
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posa parquet in rovere e rivestimento scala in parquet di rovere
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Nel corso degli anni la scelta di un pavimento in parquet e’ diventata sempre piu’ frequente per impreziosire gli ambienti, sopratutto grazie alla straordinaria capacita’ di questo materiale di rendere gli interni eleganti, caldi e accoglienti.
La scelta del parquet piu’ adatto alle singole esigenze dipende da molteplici fattori, ma fondamentalmente sono rilevanti da un lato il gusto personale rispetto al colore (essenza) e alla finitura del legno (sbiancata,deccapata,anticata,etc…), dall’altro il fattore economico che incide in maniera piu’ o meno rilevante a seconda della tipologia scelta di parquet.PARQUET IN LEGNO MASSELLO (TRADIZIONALE) – PARQUET PREFINITO

Le due tipologie di parquet sopra menzionate sono di fatto quelle piu’ diffuse e la differenza sostanziale tra le stesse consiste nel fatto che mentre i listelli di parquet in legno massello sono formati in tutto il loro spessore solo da legno nobile intagliati da un unico blocco di legno spesso fino a 22 mm., quelli di parquet prefinito hanno solo lo strato superficiale in legno nobile (spessore variabile dai 3.0 ai 4.0 mm.) incollato ad un supporto di legno povero o in multistrato, che e’ importante conoscere perche’ determina sia la stabilita’ del legno sia la differenza di prezzo.
I supporti in vero legno possono essere in:
Betulla – e’ il supporto per eccellenza e quello che garantisce migliore stabilita’ al prodotto; viene fornito montato a “strati sovrapposti” in modo da garantire ottime prestazioni meccaniche. Generalmente viene utilizzato, dato il costo elevato, da case produttrici di eccellenza, prima fra tutte Listone Giordano .
Abete e Pioppo – Sono al momento i tipi di supporto piu’ diffusi per i parquet stratificati perche’ garantiscono una buona stabilita’ e possono essere montati anche su riscaldamento a pavimento a temperatura controllata.
Frassino e Pino – sono utilizzati sopratutto per parquet di tipo economico, del tipo “fai da te”, e hanno costi molto contenuti.
I supporti possono essere anche in derivati del legno come MDF o HDF, ma sono sopratutto utilizzati per i pavimenti in legno laminato impiegati essenzialmente per le attivita’ commerciali dove sussiste un elevato livello di usura da calpestio.
Gli spessori del parquet prefinito variano dai 7 ai 14/15 millimetri (mm. 4 di strato nobile) e i listoni raggiungono lunghezze da 180 a 220 cm. e larghezze da 18 a 20 cm.
Lo spessore invece del parquet tradizionale puo’ andare da 10 mm. a 22 mm., mentre le lunghezze possono essere comprese tra 220 mm. e 2000 mm.

(Listello di legno massello)

(Listello di legno prefinito)
Il legno prefinito risulta essere piu’ resistente, piu’ facile e meno costoso da posare, infatti a differenza del parquet tradizionale che dopo la posa deve essere sottoposto ancora a levigatura e verniciatura manuale (almeno 2 mani), il legno prefinito e’ trattato industrialmente con 6-7 mani di vernice che ne aumentano la resistenza ai graffi.

Generalmente per un parquet tradizionale la prima lamatura deve essere fatta entro i 10-15 anni successivi alla posa, termine che arriva anche a 20-25 anni per il parquet prefinito.
Il parquet prefinito e’ piu’ facile da posare perche’ subito pronto da calpestare, comodo, pratico ed affidabile; il ciclo di posa dura da 1 a 3 giorni, mentre quello per il parquet tradizionale puo’ arrivare anche a 40 giorni.
Il parquet tradizionale può essere incollato al pavimento oppure posato con chiodi su un fondo in travetti. Quest’ultima soluzione comunque viene scelta solo nel caso di listelli molto lunghi o qualora occorra ripristinare il massetto compromesso; si consideri inoltre che in quest’ultimo caso la caratteristica del pavimento così ottenuto è quella di scricchiolare leggermente.
Nel caso del parquet tradizionale solo dopo la posa e i successivi passaggi di levigatura e verniciatura si potra’ visualizzare l’effetto finale di colore e lucentezza del legno, mentre il parquet prefinito si mostra per le sue caratteristiche prima della messa in opera, salvo un naturale processo di ossidazione,per effetto della luce, di alcune essenze di legno che portano poi i listelli a diventare piu’ scuri.
La messa in opera del parquet prefinito e’ invece molto piu’ semplice e pratica, si puo’ optare anche in questo caso per la posa tramite “incollaggio” o, soluzione sempre piu’ richiesta e diffusa, la posa “flottante”.
Questa tipologia di posa si effettua mediante l’applicazione, su un pavimento bene in piano, di un tappetino di poliuretano espanso da mm. 2, a funzione fonoassorbente e, se necessario, di un foglio di plastica apposito per prevenire eventuale umidità.
Successivamente si appoggiano i listoni di parquet, forniti di incastro maschiato da incollare, procedendo a coprire gradatamente l’intera superficie destinata alla posa.
Questa soluzione e’ consigliata, per esempio, a chi è in affitto e vuole posare il parquet, oppure semplicemente vuole portarselo via una volta che lascia l’abitazione (è fattibile anche se si perde almeno il 15-20% del materiale), oppure chi ha sotto un pavimento pregiato e gli dispiace rovinarlo definitivamente posandoci sopra il parquet.

(Posa parquet tradizionale con incollaggio)

(Lamatura parquet tradizionale)

(Verniciatura parquet tradizionale)

(Messa in opera parquet prefinito con materassino fonoassorbente)
Chiaramente, proprio per la molteplicita’ di passaggi che interessa il processo di posa del parquet tradizionale, questo risulta essere piu’ costoso rispetto a quello del parquet prefinito.
Fattore essenziale che incide sul costo del parquet oltre alla tipologia e’ sicuramente l’essenza del legno e la sua scelta.

La scelta di una specie legnosa è dettata soprattutto dal gusto personale, il parquet offre un’infinita varietà di toni, che vanno dal chiarissimo acero d’ispirazione nordica allo scuro merbau, decisamente di tendenza. Le varianti cromatiche vengono poi ampliate dal gioco delle venature, molto evidente per esempio nell’olivo e nel larice. bisogna tener presente che la magiorparte dei legni tendono a scurire leggermente col tempo per l’ossidazione dovuta essenzialmente all’esposizione alla luce. Se si vuole mettere il parquet “ovunque”(anche in cucina ed in bagno) sarebbe meglio evitare legni “teneri” o che tendono ad assorbire maggiormente l’umidità (es. faggio, acero, larice e betulla), meglio orientarsi invece verso un classico rovere, un ottimo merbau oppure altri legni molto resistenti come iroko, doussiè, wengè o anche il nuovo bambù (sia chiaro che scuro).
Inoltre la scelta della ristrutturazione del bagno con la posa del parquet deve essere portata avanti da posatori esperti che sapranno sapientemente mettere in atto accorgimenti specifici ad ambienti con un tasso di umidita’ piu’elevato, considerando che l’ambiente bagno dovrebbe avere una temperatura compresa tra i 20-22 gradi e un tasso di umidita’ non superiore al 70%.
Decidendo invece di mettere il parquet in luoghi non umidi o soggetti a frequenti cadute di oggetti (come in cucina) può scegliersi invece qualsiasi tipo di essenza.

Sempre piu’ diffuso tra le persone ecologicamente coscienti e’ il parquet in bamboo, infatti questa essenza legnosa appartiene alla famiglia delle graminacee, quindi e’ botanicamente un’erba non un albero ed e’ una delle specie la cui crescita e’ molto veloce, per cui aiuta a conservare le foreste, infatti si rigenera senza necessità di essere ripiantato e non richiede uso di fertilizzanti o antiparassitari.
Ha una resistenza paragonata a quella del ferro e grazie a questa eccezionale resistenza, alle caratteristiche innate della pianta, associate al trattamento all’ossido di alluminio (AlO3), fanno sì che nella prova di durezza Brinell il pavimento di bamboo superi gli altri legni comunemente usati per i parquet.
L’azienda che e’ diventata leader nella produzione e nella commercializzazione del parquet in bamboo e’ l’ArmonyFloor.

Inoltre questo materiale ha una lucentezza che difficilmente puo’ essere raggiunta con il parquet tradizionale e viene gia’ trattata industrialmente con 7 mai di vernice acrilica cosi’ da rendere i singoli listelli inattacabili dalla polvere.
E’ un materiale molto resistente a basso ritiro delle fibre, addirittura il 30% piu’ resistente del parquet di quercia, per questo puo’ essere utilizzato in qualsiasi ambiente della casa senza problemi e senza molta manutenzione.

(Parquet in bamboo)

(Parquet in bamboo chiaro)

(Parquet in bamboo scuro)

(Parquet in bamboo naturale)
Le strutture del pavimento in legno di bamboo sono tre: orizzontale, verticale e strand woven (bambu pressato).
Quando la pianta raggiunge i 4/5 anni viene tagliata in asticelle che vanno a creare il sistema orizzontale o verticale a seconda di come vengono montate sul piano di appoggio; nel primo caso, la tipologia orizzontale rende evidente il classico nodo del bamboo,donando al legno un gusto piu’ esotico, mentre la tipologia verticale lascia in parte visibile la struttura del nodo rendendo il legno piu’ simile alle essenze tradizionali.La tipologia strand woven, che viene ricavata solo dalla parte alta e nobile della pianta, e’ del tutto simile ad un parquet tradizionale.

SCELTA o CLASSE DEL PARQUET

Quando si parla di scelta del parquet non si fa riferimento alla qualita’ dello stesso bensi’ al disegno delle venature; per cui si passa dal piu’ pregiato e costoso “rigatino”, dove le venature del legno sono perfettamente parallele tra di loro e molto precise, alla prima scelta, alla seconda scelta nota anche come “commerciale”, fino al “nodino”, meno caro, dove e’ molto visibile un disegno del legno caratterizzato dalla nodosita’ delle stesso, con venature molto diverse tra loro.

(Rovere – Rigatino)

(Rovere – Prima scelta)

(Rovere – Seconda scelta)

(Rovere – Nodino)
SCHEMA DI POSA E GEOMETRIE

Le tipologie di posa utilizzate in maniera piu’ diffusa sono essenzialmente tre:
a correre
a cassero regolare
a spina di pesce

PARQUET CON POSA ALL’INGLESE: Consiste nel posare gli elementi ad incastro e chiodati verticalmente, cosi da creare un disegno molto regolare.

PARQUET CON POSA A TOLDA DI NAVE o “A CORRERE” :
Il parquet a tolda di nave viene anche chiamato a correre ed è costituito da elementi di lunghezza differente con larghezza uguale. Gli elementi vengono posati in modo che le giunzioni di testa risultino in posizioni irregolari e diverse l’una rispetto all’altra.

PARQUET CON POSA A MOSAICO : Il parquet a mosaico è composto da piccoli elementi che posti l’uno accanto all’altro creano quadrati alternati di 30×30 centimetri.

PARQUET CON POSA A SPINA PESCE: Si tratta di elementi in legno inchiodati in diagonale, solitamente con un angolo di 45°; le tavolette vengono messe prima in una direzione e poi nell’altra a simulare la lisca di un pesce.

 

ALCUNI CONSIGLI DA RICORDARE:
Al momento di scegliere l’essenza del parquet e’ importante ricordare che il legno (sopratutto nel parquet massello) a contatto con la luce, si ossida e cambia colore, tendenzialmente diventando piu’ scuro ad eslusione solo del teak tche ende invece a schiarirsi.
L’ossidazione del Doussie’ puo’ portare ad evidenziare in maniera evidente differenze cromatiche tra i singoli listelli.
Essenze come il Cabreuva, il Mutenye e l’Olivo mettono maggiormente in evidenza le cromie del legno.
In presenza di sistemi di riscaldamento a pavimento e’ preferibile optare per il parquet prefinito che presenta caratteristiche di stabilita’ maggiori rispetto ad un parquet tradizionale.
In alcuni legni (Iroko, Doussiè, Merbau, Panga-Panga, Wengè) possono essere presenti micro-concrezioni minerali di colorazione variabile dal biancastro al giallo limone che tendono a scomparire con il tempo e l’ossidazione.